RESPONSABILI:  FABIO CLAUDI E DONATELLA CASTIGNANI 

Membri del gruppo:

Il gruppo sinodale parrocchiale si fonda sul concetto di Corresponsabilità. Non basta camminare insieme e condividere. Occorre crescere nella corresponsabilità.
Il confronto sinodale ha sottolineato molto questo, alla luce sulla ricchezza dell’esercizio dal sacerdozio comune in virtù del Battesimo. Occorre che pastori e laici trovino insieme soluzioni e stimoli per valorizzare il coinvolgimento, per crescere nello spirito della corresponsabilità pastorale, come anche nella gestione economica e amministrativa. Il clericocentrismo è infatti ancora dominante: la comunità vorrebbe essere più coinvolta, dove invece le decisioni sono più affidate al singolo sacerdote. Tale situazione non permette infatti ai laici di poter crescere e di sentirsi corresponsabili della vita comunitaria. Per questo si sente necessario un cammino che riconosca i carismi e i ministeri di ciascuno sotto la guida dello Spirito Santo che riconosce le differenze, le valorizza e non le appiattisce. In particolare è importante dare più voce ai
giovani negli organismi parrocchiali e anche nei processi decisionali.

Il cammino ssinodale vede la  comunità parrocchiale ancora come ambito privilegiato per la crescita, la condivisione della fede e la carità. Ci sono comunità a Roma molto vive, belle, con un clima di famiglia e di accoglienza. Ma da più parti si lamenta una vita comunitaria stagnante, “auto-nutriente”, cioè capace – e non sempre – di mantenere attività che la rendono viva al suo interno ma senza aperture al territorio. A volte si corre il rischio di mostrarsi come un’azienda in cui tutto è organizzato in piani e programmi, un’istituzione con un iter uguale per tutti, uno “sportello” per poter consumare catechismi e sacramenti, piuttosto che un faro di luce vivace, attrattiva e continua. Quando si verifica questo la parrocchia viene percepita come ambiente invecchiato, inadeguata a questi tempi.  Una parrocchia che fa suo il cammino sinodale diviene Famiglia di Famiglie, dove ognuno, anche non credente o non praticante, si deve sentire accolto come a casa.